Per chi ama la tranquillità o vuole godersi una passeggiata o un giro in bicicletta in mezzo alla natura, Goring & Streatley è quello che fa per voi. I due antichi villaggi, separati da un fiume, fin dall’epoca Vittoriana è sempre stato un popolare luogo di villeggiatura.
Potete percorrere i due sentieri che si intersecano a Goring e a Streatley: il Ridgeway e il sentiero del Tamigi. Il primo si tratta un percorso di 139 Km che parte da Avebury e arriva fino a Ivinghoe Beacon (nord-est di Londra). The Ridgeway risulta essere lo stesso itinerario utilizzato fin dall’antichità da viaggiatori, pastori e soldati. L’altro, invece, è un lungo sentiero di 298 Km che segue il fiume Tamigi e parte sin dalla sua sorgente situata nei Cotswolds.
I cerchi di pietra di Avebury.
Ad Avebury troverete il più grande cerchi di pietra d’Europa: un fossato del diametro di 421 metri, largo 21 metri e profondo 11. Il cerchio esterno ha un diametro di 335 metri ed è costituito da 98 pietre di circa 40 tonnellate ciascuna. Il complesso è costituito anche da altri due cerchi e un grande monolito alto cinque metri, collocato al centro.
Avebury, assieme a Stonehenge e altri così detti “misteri archeologici” (come le piramidi di Giza, cinesi e bosniache, tanto per fare un esempio) sono uno degli argomenti più dibattuti e controversi della nostra storia. Nonostante le innumerevoli scoperte archeologiche, l’archeologia “ortodossa" ha sempre bollato le teorie dei “revisionisti” come impossibili o peggio ancora ha cercato di screditare tutti quei ricercatori indipendenti che si discostavano dalla versione “ufficiale” della storia. Abbiamo già assistito, in altri svariati argomenti, come certe scoperte rivoluzionarie nel campo tecnologico, scientifico, medico e archeologico siano state categoricamente seppellite dai sostenitori del dogma ufficiale e di come i suoi scopritori siano stati osteggiati in ogni modo. Grazie alla tenacia dei studiosi indipendenti che non si sono mai dati per vinti, sta emergendo un’altra verità che potrebbe riscrivere la storia stessa dell’intera umanità. I reperti così detti “impossibili” sopravvissuti fino ai giorni nostri, rivelano un’altra faccia di verità: sono stati costruiti con tecniche così avanzate che ancora oggi non si riesce a comprendere come siano stati creati. Di certo è che un particolare tipo di tecnologia non lo si può acquisire così in poco tempo, ma necessita un lungo processo di acquisizione e di sviluppo. L’umanità sembra aver dimenticato la sua storia, le sue origini e sembra essere affetta da un’amnesia globale. Il nostro passato è molto antico più di quanto non si creda. Un fatto incontrovertibile e ampiamente visibile in tutte le tradizioni religiose e i miti del nostro pianeta in cui ci parlano di grandi civiltà avanzate, scomparse improvvisamente. Il livello del mare, ad esempio, si è sollevato di 130 metri dall’inizio dello scioglimento dei ghiacci e non grazie a un processo lineare, ma con dinamiche improvvise e violente. Ciò che sta venendo alla luce ci suggerisce che la storia che ci è stata insegnata sui banchi di scuola non è corretta. La conoscenza e il processo di recupero della nostra storia sembra dare molto fastidio con una certo apparato del potere.
Nel mondo continuano a emergere le tracce di una civiltà globale evoluta. Ben pochi sapranno ad esempio che nel 1988 è stata scoperta in Egitto, dal professore Alfred Wendoerf e dal ricercatore Romuald Schild, il più antico sito astronomico della Terra. Il Nabta Play Stone Circle è un cerchio di pietra (simile al sito di Stonehenge) costruito circa 7.000 anni fa. Si è scoperto che le pietre erano allineate con Arcturus, Sirius e il sistema stellare Alpha Centauri e la Cintura di Orione.
Nella sola Europa ci sono circa 35.000 megaliti e molti cerchi di pietra allineati astronomicamente e furono costruite principalmente lungo le coste atlantiche e mediterranee, tra i 6.500 e i 4.500 anni fa.
Sia il sito archeologico di Avebury, che di Stonehenge, nel corso dei secoli hanno subito delle modifiche rispetto alla sua forma originale. Per entrambi, la protezione del National Trust o dell’English Heritage è arrivata appena nel XX secolo, prima erano considerate come delle semplici pietre che potevano essere rotte e prese per per essere utilizzate per altre cose. Il sito di Averbury fu acquistato nel 1934 da Alexander Keiller, un magnate che fece la sua fortuna con il commercio della marmellata. Egli investì una notevole quantità di denaro per “ricreare” a suo modo l’aspetto originario del sito archeologico di Avebury. Demolì molti edifici, cottage recinzioni,, abbatté alberi e qualsiasi cosa di fabbricazione umana per fare spazio al cerchio di pietra. Aveva anche ricollocato i megaliti e fissato dei marcatori di cemento nel posto in cui egli ipotizzava fossero collocate. Esiste anche un film in cui si vede Keiller, il suo caposquadra archeologico William Young e gli operai locali, sollevare le pietre cadute e ricollocarle.
Brian Edwards, uno studente dell’Università dell’Inghilterra occidentale disse: ”Avebury non era un monumento fino a quando Keiller non ha portato alla luce pietre sepolte da agricoltori e cristiani superstiziosi e le ha gettate in posizione verticale nel cemento. Era un villaggio con una comunità vivente e fiorente, ma condividere Avebury con la comunità non era all'ordine del giorno per Keiller. Molte persone sarebbero sorprese di scoprire che la "pre-storia" di Avebury è un prodotto del XX secolo".
Jane Lees, 72 anni, ha detto: "È rovinato rispetto a quello che era. Tre quarti del villaggio sono stati abbattuti per far posto alle pietre, tra cui molti bellissimi cottage. Presto non sarà altro che un monumento ad Avebury”.
Negli ultimi anni è emerso che la versione di Keiller era del tutto sbagliata. Grazie alle analisi georadar si è scoperto che in origine, al centro del sito archeologico, ci doveva essere un’unica pietra e attorno, un grande quadrato di pietre largo trenta metri.
Per quanto riguarda Stonehenge è probabile che anche lì si siano fatte delle modifiche che hanno modificato il suo aspetto originale. Con il crescere dell’interesse delle persone verso il sito archeologico, iniziò anche il suo “restauro”. Dal 1901 al 1964 ci furono diversi ritocchi alla struttura e furono aggiunte anche nuovi architravi.
Grazie alle nuove scoperte in campo archeologico è emersa una nuova branca della scienza, nota come l’archeoastronomia. Questo ha permesso di approfondire e scoprire un'altra faccia della nostra storia. Questa disciplina ricerca le connessioni tra i reperti archeologici e i movimenti degli astri. Siti archeologici come Stonehenge, le piramidi di Giza o quelle dei Maya, dimostrano un’assonanza globale nelle varie tecniche di costruzione antiche.
© Barbara Mapelli - Riproduzione riservata
Link utili:
Aveburys
Visit Thames
Il sentiero del Tamigi
Il sentiero di Ridgeway
Note bibliografiche:
Marco Pizzuti, Scoperte archeologiche non autorizzate, Edizioni Il Punto di Incontro, 2010
Graeme Donald, I grandi misteri della storia, BUR
Mike Pitts, L'enigma di Stonehenge, I Grandi misteri.
Luoghi di interesse lungo il Sentiero del Tamigi:
- Sul sentiero del Tamigi troverete la torre alta 30 metri di Faringdon situata a di Folly Hill, all’interno di un bosco di 4 acri di pini scozzesi.
- Il Palazzo di Hampton Court, la casa di Enrico VIII
- L’isola di Penton Book Lock
- La fattoria Tudor, Kelmscott Manor
- Il ponte Swinford Eynsham Toll Bridge
- La riserva naturale di Chimney Meadows
- La chiesa di St Dunstan
Luoghi di interesse lungo il Ridgeway:
- La collina del cavallo bianco (White Horse Hill) di Uffington. Si tratta del disegno di un glifo raffigurante un animale, lungo 114 metri e alta 34. Si ipotizza sia stato realizzato più 3000 anni fa, ma non si conoscono ancora le vere motivazioni della sua realizzazione. L’unica cosa certa è che si riesce a vederlo nella sua interezza solo dall’alto.
- Avebury
- La riserva naturale della Warren Bank, di Chinnor Hill e di Bacombe Hill
- Il castello di Barbury.