Barbara Mapelli, Venezia, riflessi d’incanto, olio su tela • Barbara Mapelli
Barbara Mapelli, Straseed, tempera su carta
Maggio 30, 2025
Barbara Mapelli, Mandracchio, olio su tela – dalla serie Le marine
Maggio 30, 2025
 

Barbara Mapelli, Venezia, riflessi d’incanto, olio su tela

Mapelli non si limita a rappresentare Venezia come un semplice scenario pittoresco; la sua interpretazione è permeata da un senso di nostalgia e meraviglia. La luce calda che illumina gli edifici e si riflette sull’acqua suggerisce un momento di quiete, quasi un ricordo idealizzato di un luogo che vive tanto nella memoria quanto nella realtà. 

 

Barbara Mapelli, Venezia, riflessi d’incanto, olio su tela

Mapelli non si limita a rappresentare Venezia come un semplice scenario pittoresco; la sua interpretazione è permeata da un senso di nostalgia e meraviglia. La luce calda che illumina gli edifici e si riflette sull’acqua suggerisce un momento di quiete, quasi un ricordo idealizzato di un luogo che vive tanto nella memoria quanto nella realtà. 

Tecnica e composizione

Il dipinto a olio Venezia, riflessi d'incanto di Barbara Mapelli è un trionfo di colore, luce e atmosfera. L’artista adotta una tavolozza calda e vibrante, dominata dai toni aranciati dei mattoni veneziani, interrotti dai riflessi verdi e azzurri che il canale restituisce con una fluidità quasi sognante. Le pennellate sono dinamiche e gestuali, ma anche precise nel delineare i particolari architettonici: dalle bifore gotiche delle facciate, fino ai dettagli floreali che adornano balconi e davanzali.

La scena è costruita con una prospettiva centrale che invita l’occhio ad attraversare l’arco sulla sinistra per entrare nel cuore della Venezia più intima, quasi domestica. Il piano frontale del dipinto è arricchito da una balaustra e da un tavolino apparecchiato, che donano profondità e suggeriscono una narrazione che oltrepassa la mera veduta urbana.

 

L’espressione dell’interiorità

Pur rappresentando un ambiente esterno, Mapelli sembra voler raccontare uno stato d’animo: la Venezia ritratta non è solo luogo geografico, ma una condizione interiore di armonia, nostalgia e meraviglia. La luce calda che illumina gli edifici e si riflette sull’acqua suggerisce un momento di quiete, quasi un ricordo idealizzato di un luogo che vive tanto nella memoria quanto nella realtà. La gondola immobile al centro della scena non è solo un elemento decorativo, ma simbolo di attesa e silenzio, di un tempo sospeso tra il passato e l’istante presente. L’assenza di figure umane lascia che lo spettatore vi si proietti liberamente, trasformandosi in abitante momentaneo di un angolo veneziano ideale, sereno e senza tempo.

 

La scelta di colori vivaci ma armoniosi trasmette un senso di gioia e serenità, come se l’artista volesse catturare l’anima di Venezia, un luogo dove la bellezza si intreccia con la malinconia del suo destino sospeso tra terra e mare. L’opera sembra riflettere un’intima connessione dell’artista con la città, un dialogo tra il suo mondo interiore e la magia del paesaggio veneziano.

 

Collegamenti e ispirazioni artistiche

Riflessi di Venezia si inserisce nella lunga tradizione della veduta, un genere che ha visto in Giovanni Antonio Canal, detto Canaletto, uno dei suoi massimi esponenti. Come Canaletto, Mapelli rappresenta Venezia con un’attenzione ai dettagli architettonici e alla luce, ma il suo approccio è più emotivo e meno descrittivo, avvicinandosi alla sensibilità impressionista di Claude Monet, che dipingeva en plein air per catturare le variazioni della luce e dell’atmosfera. La resa vibrante dell’acqua e i riflessi richiamano le ninfee di Monet, dove l’elemento liquido diventa uno specchio di emozioni. Inoltre, l’uso di colori caldi e la vivacità della scena evocano le opere di Pierre-Auguste Renoir, il cui impressionismo celebrava la bellezza della vita quotidiana con un senso di gioia e leggerezza. Un’influenza più contemporanea può essere rintracciata nell’opera di John Singer Sargent, che durante i suoi soggiorni a Venezia dipingeva la città con una libertà espressiva che Mapelli sembra condividere, soprattutto nella fluidità delle pennellate e nell’attenzione alla luce.

 

Il significato dell’opera

Venezia, riflessi d’incanto è una celebrazione della bellezza, non solo urbana ma anche emotiva. È una Venezia che non appartiene ai flussi del turismo di massa, ma alla memoria personale, alla quotidianità ritrovata in un angolo silenzioso e appartato. Il dipinto diventa così un invito a rallentare, a osservare e a lasciarsi attraversare dalla luce, dall’acqua e dalla storia antica della città. Quindi i riflessi di questo dipinto si trasformano e assumono un ruolo simbolico profondo: rappresentano la dualità tra realtà e illusione, tra ciò che è tangibile e ciò che è evanescente.

L’acqua, con i suoi riflessi, diventa una metafora della memoria: come l’acqua riflette gli edifici, così Venezia riflette la sua storia, un luogo che vive in un eterno presente, sospeso tra passato e futuro. I riflessi suggeriscono anche un’idea di duplicità, come se la città avesse una doppia natura, una visibile e un’altra nascosta, che emerge solo a chi sa guardare oltre la superficie. La gondola, simbolo della città, rappresenta il viaggio, non solo fisico ma anche spirituale e interiore, un percorso attraverso i ricordi e le emozioni, un’esplorazione della memoria e dell’identità, non solo della città, ma anche dell’osservatore.

Mapelli sembra voler catturare l’essenza di un luogo che è al contempo reale e mitico, un sogno che si rinnova a ogni sguardo. Il dipinto è la rappresentazione pittorica di una Venezia che resiste e incanta, filtrata dallo sguardo affettuoso e contemplativo dell’artista. Un’opera che, pur nella sua apparente semplicità, svela a poco a poco la complessità dei sentimenti che la abitano.

Barbara Mapelli, Venezia, riflessi d’incanto, olio su tela
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web e per statistiche anonime, da qui puoi gestire le tue preferenze Data Protection Policy.
Read more
error: Content is protected !!