Barbara Mapelli, Gli occhi della memoria • Barbara Mapelli
 

Barbara Mapelli, Gli occhi della memoria, acquerello su carta

Nel ritratto Gli occhi della memoria, Barbara Mapelli fa uso magistrale della tecnica dell’acquerello, conferendo all'opera una delicatezza che contrasta con la forza espressiva dello sguardo della protagonista, riuscendo a creare un ritratto dalla straordinaria intensità emotiva.

 

Barbara Mapelli, Gli occhi della memoria, acquerello su carta

Nel ritratto Gli occhi della memoria, Barbara Mapelli fa uso magistrale della tecnica dell’acquerello, conferendo all'opera una delicatezza che contrasta con la forza espressiva dello sguardo della protagonista, riuscendo a creare un ritratto dalla straordinaria intensità emotiva.

Tecnica e composizione

L’opera rappresenta un’anziana donna con un cappello di paglia rosso, il cui volto segnato dal tempo è reso con una meticolosità che esalta ogni ruga e ogni dettaglio. Mapelli utilizza l’acquerello con una padronanza che permette di bilanciare la trasparenza del medium con la profondità dei toni: i colori caldi e saturi del cappello e dello sfondo, un misto di ocra e arancioni, contrastano con i toni più freddi degli occhi azzurri e degli occhiali, creando un effetto di luce che illumina il volto e plasmano con sensibilità la pelle segnata dal tempo, creando un volto vivido, reale, profondamente umano. La composizione è volutamente essenziale, con il cappello e il colletto bianco della camicia che incorniciano il viso, focalizzando l’attenzione sull’espressione della donna e sul suo sguardo penetrante.

Le pennellate sono fluide ma controllate, specialmente nella resa dei riflessi sugli occhiali, nelle trasparenze delle lenti e nei dettagli minuziosi degli occhi blu che brillano come finestre aperte sull’interiorità.

L’espressione dell’interiorità

La forza dell’opera risiede nella sua capacità di cogliere e trasmettere l’essenza emotiva del soggetto. L’espressione della donna ritratta è al tempo stesso fiera e vulnerabile, carica di una storia che non viene raccontata a parole, ma che si legge nei solchi profondi della pelle e nella malinconica fermezza dello sguardo. Non c’è artificio o idealizzazione: ogni ruga, resa con tratti delicati ma precisi, è accolta e celebrata come traccia del tempo vissuto, testimone di esperienze, gioie, fatiche e resilienza. È un volto che parla di dignità, di memoria, di silenzi densi di significato. Il cappello rosso, un tocco di colore vivace, diventa un simbolo di vitalità, un richiamo alla passione e alla forza che continuano a brillare nonostante l’età, mentre lo sfondo caldo suggerisce un’atmosfera di intimità e calore umano.

Gli occhi azzurri, grandi e luminosi, sembrano guardare oltre lo spettatore, verso un orizzonte invisibile fatto di ricordi, esperienze e saggezza. Mapelli cattura un’espressione che mescola malinconia e serenità, come se la donna portasse con sé il peso di una vita lunga e intensa, ma anche la leggerezza di chi ha trovato pace nell’accettazione del proprio percorso. 

 

Collegamenti e ispirazioni artistiche

Quest'opera si inserisce nella grande tradizione del ritratto psicologico, evocando maestri come Käthe Kollwitz per l'intensità emotiva o Egon Schiele per la sincerità cruda e scomoda. Tuttavia, Mapelli vi aggiunge un tratto personale, tutto femminile e intimo, che trasforma il soggetto da semplice “anziana” a simbolo universale della saggezza e del tempo. L’uso dell’acquerello – tecnica spesso associata a soggetti leggeri – viene qui ribaltato, diventando mezzo potente di introspezione e densità narrativa.

 

Il significato dell’opera

Gli occhi della memoria è molto più di un ritratto realistico: è un omaggio alla vita vissuta, all’identità che sopravvive al tempo. È un invito a guardare oltre la superficie, a incontrare lo sguardo di chi ha tanto da raccontare senza dover pronunciare una parola. In un mondo che spesso rimuove l’invecchiamento e la fragilità, quest’opera restituisce centralità alla figura anziana, celebrandola come custode di storia e umanità. La presenza fissa e penetrante della protagonista impone attenzione, rispetto, e una riflessione profonda sulla bellezza del tempo che passa.

Barbara Mapelli,  Gli occhi della memoria
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