Il Castello di Edimburgo: dalla roccia vulcanica alla leggenda dei Templari • Barbara Mapelli
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Il Castello di Edimburgo: dalla roccia vulcanica alla leggenda dei Templari

Più di tutti il sito archeologico di Stonehenge ha rappresentato quasi un simbolo in tutto il mondo. Il cerchio megalitico risalente all’incirca a 4.600 anni fa, è situato nella pianura di Salisbury a sud dell’Inghilterra. Sulle chiare origine e sugli scopi per cui è stato costruito, non vi è nulla di certo, l’unico fatto indiscutibile è che sono state spese pagine e pagine di teorie e di ipotesi che cercano spiegare e dare un senso anche di funzionalità alla sua costruzione.

 

Ah, Scozia! Terra di whisky, kilt e leggende che farebbero impallidire Netflix. Se cercavate un posto dove storia, mistero e un pizzico di follia si mescolano come ingredienti in un haggis, siete capitati nel posto giusto. Oggi vi porto nel cuore pulsante della capitale scozzese, lassù su quella roccia vulcanica che sembra dire "guardatemi, sono figo" da 340 milioni di anni. Benvenuti al Castello di Edimburgo, dove anche le pietre hanno storie da raccontare e dove, forse, cavalieri misteriosi hanno cambiato il corso della storia europea.

 

Il gigante di pietra che domina Edimburgo

Il Castello di Edimburgo (Edinburgh Castle su Castle Rock) non è solo un monumento: è un testimone silenzioso di oltre mille anni di storia tumultuosa. È a tutti gli effetti, un vero e proprio colosso di pietra che domina lo skyline della capitale scozzese.

Arroccato su una roccia basaltica di origine vulcanica, il famoso Royal Mile, che si eleva a circa 120 metri sul livello del mare ed ed è circondata su tre lati da falesie scoscese di circa 80 metri su tre lati - sud, ovest e nord - il castello ha un'unica via di accesso dal lato orientale, caratteristica che lo ha reso praticamente inespugnabile. Questa particolare conformazione geologica, tuttavia, ha creato anche notevoli difficoltà logistiche, come il rifornimento idrico, dato che il materiale roccioso su cui è costruito non assorbe l'acqua piovana.

La sua imponente posizione non solo offriva vantaggi difensivi, ma permetteva anche di monitorare gli approcci nemici da grande distanza, un elemento chiave durante i conflitti storici.

Le origini del sito sono avvolte nel mistero e nella leggenda. Secondo Tolomeo, il primo insediamento sulla collina del castello risaliva alla metà del II secolo, quando i Romani chiamavano questa località "Alauna" per la presenza di un gruppo di Votadini durante la conquista romana della Britannia. Tuttavia, le notizie storiche concrete del castello iniziano solo nel VII secolo, quando nel poema epico Y Gododdin si trova un riferimento alla fortezza di Eidyn.

 

La Cappella di Santa Margherita: L'Anima Antica del Castello

Il più antico edificio del castello e dell'intera città di Edimburgo, è la St. Margaret's Chapel, la cui costruzione risale al XII secolo. Essa venne fatta costruire dal re Davide I come cappella privata della famiglia reale e dedicata alla propria madre che morì nel castello nel 1093. Questo piccolo gioiello architettonico, che può contenere al massimo venticinque persone, è utilizzato ancora oggi per cerimonie religiose come matrimoni e battesimi.

La struttura rettangolare della cappella misura soltanto tre metri di larghezza e presenta una navata di 4,87 metri che termina in un coro e presbiterio. L'arco semicircolare sopra il presbiterio, di diametro 1,52 metri, è decorato con modanature a zig-zag tipiche dello stile normanno e poggiato su colonne absidali

La cappella ha attraversato secoli di battaglie e distruzioni, ma è sempre sopravvissuta. Quando Roberto Bruce si vide distrutto il castello dal suo luogotenente Tommaso Randolph, primo signore di Moray, per prevenirne l'occupazione da parte degli inglesi, Bruce stesso si recò a pregare sulle rovine della cappella e ne ordinò la ricostruzione. Questo gesto simbolico rappresenta perfettamente il legame profondo tra la spiritualità e la guerra di indipendenza scozzese.

Dopo essere caduta in disuso durante la riforma protestante, la cappella venne utilizzata come polveriera dal XVI secolo fino al 1845. Fu poi restaurata nel 1853 sotto la promozione di Regina Vittoria I d'Inghilterra e nuovamente nel 1993, in occasione del 900º anniversario della morte di Santa Margherita, quando venne addobbata con nuovi elementi, inclusi un altare e banchi di legno

Gli Assedi e la Resistenza

Assedio di Thomas Randolph

Il 14 marzo del 1314, Thomas Randolph, Conte di Moray e luogotenente di Bruce, riuscì a riconquistare il castello, sottraendolo agli inglesi che era sotto il loro controllo dal 1296. Questo assedio fu significativo non solo per la liberazione del castello ma anche per il simbolismo di resilienza e determinazione scozzese. Durante la notte e con il cattivo tempo, Moray, assieme a 30 uomini, si radunarono ai piedi della roccia, scalarono le mura del castello e colsero di sorpresa il nemico. La strategia di Thomas Randolph dimostrò di essere un’astuta tattica militare e grazie alla conoscenza del territorio, riuscì  a sorprendere il presidio inglese e riprendere il controllo della fortezza.

 

Dopo la riconquista, Robert Bruce ordinò la sua distruzione per impedire la riutilizzazione del castello da parte degli inglesi. Questa decisione rifletteva una tattica difensiva comune dell'epoca, che privilegiava la terra bruciata per negare vantaggi al nemico. L’unica parte rimasta in piedi fu la cappella di Santa Margherita.

 

Robert the Bruce: L'Eroe che Rimodellò la Scozia

Per comprendere appieno la storia del Castello di Edimburgo, è impossibile non parlare di Robert Bruce, figura chiave non solo per il castello ma per l'intera identità nazionale scozzese.

Robert Bruce (1274-1329) era il primogenito di Robert Bruce, VI signore di Annandale, e di Marjorie, Contessa di Carrick. Da parte di madre ereditò la contea gaelica di Carrick, mentre da parte di padre una casata reale, il che gli consentì di reclamare il trono scozzese.

Nel 1306, Robert Bruce diede il via a una rivolta per riconquistare l'indipendenza scozzese, approfittando della debolezza del re inglese Edoardo II, da pochi anni succeduto al padre Edoardo I. Bruce iniziò con azioni di guerriglia contro le guarnigioni inglesi sparse per la Scozia, per poi, ottenuta l'incoronazione a Scone, cominciare a occupare numerose città e castelli.

 

Robert de Bruce e i Templari: la battagli di Bannockburn

Il 23 e 24 giugno 1314 si svolse quella che molti considerano la battaglia più importante della storia scozzese: la Battaglia di Bannockburn. Questo scontro epico, combattuto durante la prima guerra d'indipendenza scozzese, produsse la restaurazione de facto dell'indipendenza della Scozia dall'Inghilterra, proclamata poi de jure nel 1328 con la firma del trattato di Edimburgo-Northampton.

Robert Bruce, con un esercito di circa 9.000 uomini - 500 cavalieri leggeri, 6.000 picchieri e 2.000 uomini delle highlands - affrontò le forze inglesi di Edoardo II che contavano più del doppio dei suoi effettivi. Gli scozzesi adottarono la formazione degli schiltron, una tecnica del quadrato difensivo che si rivelò vincente e che fu alla base del cambiamento delle tecniche di guerra successive.

La battaglia entrò nella leggenda anche per un episodio particolare: il duello tra Robert Bruce e Henry de Bohun, cavaliere inglese che aveva ricevuto da Edoardo I le terre confiscate a Bruce. Quando de Bohun riconobbe il re scozzese e lo sfidò a singolar tenzone, Bruce aspettò l'avversario e, all'ultimo secondo, schivò l'attacco oscillando sulla sella e assestando a de Bohun un colpo di ascia in testa così forte da rompergli l'elmo e ucciderlo. Questo gesto divenne simbolo della tempra scozzese contro l'oppressione inglese.

 

I Templari: L'Ombra Misteriosa di Bannockburn

Ed è qui che la storia si intreccia con il mistero e la leggenda. Secondo alcune tradizioni, la vittoria di Bannockburn sarebbe stata possibile grazie all'intervento in un momento cruciale di un contingente di Cavalieri Templari. Questo elemento aggiunge un fascino particolare alla già straordinaria epopea di Robert Bruce.

I Cavalieri del Tempio, ufficialmente sciolti nel 1307 dopo l'arresto ordinato dal re di Francia Filippo il Bello e la successiva persecuzione voluta da Papa Clemente V, si erano dispersi in tutta Europa. Molti storici ritengono che alcuni di loro abbiano trovato rifugio in Scozia, l'unico regno europeo che nel XIV secolo non riconosceva pienamente l'autorità della Chiesa Cattolica a causa della scomunica di Robert Bruce.

La presenza templare in Scozia trova alcune basi storiche concrete. Roberto I, re degli Scoti, era già stato scomunicato per l'uccisione di John Comyn nel 1306 e quindi non era disposto a prestare attenzione ai comandi papali di perseguire i Templari. Di conseguenza, molti membri dell'ordine fuggirono in Scozia, trovando in questa terra un porto franco dove nascondersi dalle persecuzioni.

Scrive Graham Hancock nel suo libro Il mistero del Sacro Graal:

 

 

 
“In Portogallo e in Scozia, invece, sembra che i Templari siano riusciti a sfuggire alle persecuzioni quasi completamente. Anzi, le cose si misero talmente bene per loro in questi paesi che, sotto diverse forme, l'Ordine riuscì a sopravvivere. Nel momento in cui papa Clemente V emanava la sua bolla con la quale ordinava di arrestare i Templari in tutte le terre cristiane - novembre 1307 - la Scozia era impegnata in una strenua lotta per difendere la propria indipendenza nazionale contro le aspirazioni coloniali dell'Inghilterra. A condurre questa guerra era il più famoso di tutti i monarchi scozzesi - re Robert I Bruce, il quale, nella battaglia di Bannockburn nel 1314, avrebbe inflitto agli inglesi una sconfitta talmente cocente che la libertà del suo paese sarebbe stata garantita ancora per secoli. Avendo focalizzato tutte le sue energie su questa guerra, Bruce non aveva alcun interesse ad assecondare la vendetta papale contro i Templari: pertanto si limitò ad applicare le direttive sulla soppressione dell'Ordine; solo due cavalieri vennero arrestati36 e tutto ciò che, almeno per quanto se ne sa, venne chiesto a tutti gli altri fu di vivere senza dare nell’occhio.”

Graham Hancock, Il mistero del Sacro Graal

 

Hancock afferma anche che Robert Bruce abbia dato asilo sia ai Templari locali e anche ai membri dell’Ordine che subivano persecuzioni in altre terre. La battaglia di Bannockburn ebbe luogo il 24 giugno 1314, giorno di San Giovanni Battista, festa particolarmente cara ai Templari. Secondo la tradizione templare scozzese, che si dichiara discendente dei cavalieri fuggiaschi, un gruppo di Templari avrebbe partecipato alla battaglia al fianco di Bruce, contribuendo in modo decisivo alla vittoria.

Sempre Hancock prosegue dicendo che al termine della battaglia, gli scozzesi vittoriosi marciarono dietro a una reliquia a forma di Arca. 

Grazie a Robert Bruce l’Ordine riuscì a sopravvivere e rimase nascosta nelle Isole Britanniche. Questa sopravvivenza segreta prese forma la più antica loggia massonica scozzese, fondata proprio da Bruce dopo la battaglia di Bannockburn. Il barone Cari von Hund, uno dei più importanti massoni tedeschi, dichiarò che “la Massoneria ebbe origine dalla Cavalleria Templare e che perciò ogni massone è un Templare” (Il mistero del Sacro Graal, Graham Hancock)

Sempre Hancock nel suo libro scrive che: ““James Bruce di Kinnaird, che si proclamava discendente di Roberto I Bruce e il cui epico viaggio in Etiopia, avvenuto alla fine del XVIII secolo, rivela un obiettivo segreto riguardante l'Arca dell'Alleanza. Bruce fu membro della Massoneria (loggia Canongate Kilwinning N. 2 nella città di Edimburgo) e un erede delle tradizioni Templari in Scozia”

La Flotta Misteriosa e il Tesoro Perduto

Una delle teorie più affascinanti riguardanti i Templari in Scozia è quella relativa alla misteriosa scomparsa della loro flotta. I Templari possedevano una consistente flotta navale, e molti ricercatori ritengono che al momento della persecuzione del 1307, diciotto galee templari siano scomparse dal porto francese di La Rochelle. Secondo questa teoria, la flotta, guidata da un alto dignitario dell'Ordine che alcuni identificano come il precettore di Normandia, avrebbe raggiunto le coste scozzesi.

Nel libro"Il Mistero del Sacro Graal", di Graham Hancock scrive così:

 
"I Templari furono una ricca e potente confraternita internazionale di guerrieri religiosi: in quanto tali, dunque, malgrado gli sforzi di Re Filippo IV e di papa Clemente V, non si rivelarono affatto facili da distruggere. In Francia la soppressione dell'Ordine fu portata a termine in maniera radicale ed efficace; eppure anche qui alcuni confratelli riuscirono a sfuggire alla cattura, come per esempio l'intera flotta dei Templari che salpò dal porto atlantico di La Rochelle la mattina degli arresti e nessuno ne seppe mai più nulla”.

Graham Hancock


 

La scelta della Scozia come meta non sarebbe stata casuale. Robert Bruce, essendo scomunicato, non godeva più di quei privilegi che ogni regnante possedeva, e questo rendeva de facto la Scozia come un porto franco, una terra che per scomunica era considerata abitata "da diavoli e esseri maligni". L'ordine avrebbe quindi raggiunto un luogo in cui quasi nessuno sarebbe andato a cercarlo, ma dove soprattutto avrebbe potuto celare i propri segreti e il proprio tesoro.

Secondo alcuni, i Templari erano depositari di molti segreti iniziatici, e, fra l'altro, possedevano certe carte geografiche che indicavano la rotta per le Americhe. Nel volume "I Templari in America", Jacques de Mahieu afferma che essi avrebbero raggiunto di nascosto il Nuovo Continente tre secoli prima di Colombo, partendo dal porto di La Rochelle.

Nel 1962, Gerard De Sède scrisse il libro "I Templari sono fra noi" in cui si sostiene che, lungi dall'essere stati distrutti da Filippo il Bello, i Templari si sono riorganizzati, dopo aver nascosto la maggior parte dei loro tesori a Gisors, o addirittura nel Nuovo Mondo.

 

La Cappella di Rosslyn: eredità templare

A pochi chilometri da Edimburgo sorge uno dei luoghi più enigmatici legati alla tradizione templare: la Cappella di Rosslyn. Costruita tra il 1450 e il 1480 da Sir William St. Clair, signore di Rosslyn, questa cappella presenta un evidente simbolismo che richiama i Templari e, successivamente, la Massoneria.

I St. Clair (in seguito il loro nome divenne Sinclair) ereditarono il titolo di protettori della Massoneria in Scozia dal XV secolo in poi, ma prima di allora svolgevano la stessa funzione nei confronti dei Templari. William Sinclair era diretto discendente sia di William de St Clair, ultimo Grande Master del Tempio di Scozia, sia del Primo Gran Maestro Massone di Scozia.

La cappella è ricca di simbolismi misteriosi, incluse le famose incisioni che ricordano le pannocchie di mais - pianta americana sconosciuta in Europa fino al 1492, ma la cappella fu costruita 50 anni prima della scoperta dell'America. Questo enigma ha alimentato teorie secondo cui Henry St Clair, padre del fondatore della cappella, possa aver visitato il continente americano un secolo prima di Colombo.

 

Il Castello Oggi: Testimone di Secoli di Storia

Il Castello di Edimburgo che vediamo oggi è il risultato di secoli di costruzioni, distruzioni e ricostruzioni. Dopo la distruzione ordinata da Bruce nel 1314, il castello fu rioccupato dalle forze inglesi nel 1335 e nuovamente fortificato. Nel 1341, un piccolo gruppo armato di scozzesi travestiti da mercanti, guidati da Sir William Douglas, riconquistò nuovamente il castello.

Il figlio di Robert the Bruce, Davide II di Scozia, aggiunse un'imponente torre al castello: la Torre di Davide, che un tempo era alta circa 25 metri e offriva una vista a 360 gradi. I resti di questa torre si trovano oggi sotto terra, poiché venne bombardata e quasi distrutta durante l'assedio di Lang del XVI secolo. Al suo posto venne costruita la Half Moon Battery.

 

Castello durante le Guerre e le Ribellioni

Durante il XVII secolo, il castello di Edimburgo fu teatro di numerosi conflitti che riflettevano le turbolenze politiche e religiose dell'epoca. La guerra civile tra i sostenitori del re Carlo I e i convenanters presbiteriani culminò con l'occupazione del castello in due occasioni diverse. Questi eventi dimostrarono la vulnerabilità del castello di fronte a conflitti interni, nonostante la sua reputazione di inespugnabilità. Inoltre, la distruzione del contrafforte durante questi assedi causò danni significativi alla struttura, che necessitò di ampie riparazioni nei decenni successivi.

 

Conflitti del XVII secolo

Nel 1650, la situazione politica scozzese subì un ulteriore sconvolgimento quando Oliver Cromwell invase la Scozia. La sconfitta dei convenanters nella battaglia di Dunbar segnò un punto di svolta, poiché le forze del Commonwealth di Oliver Cromwell occuparono Edimburgo e il castello. Questa occupazione non solo cambiò l'amministrazione della città ma anche la funzione del castello, che divenne un punto strategico per le operazioni militari di Cromwell in Scozia. Per molti anni il castello ospitò circa 120 uomini e rimase come base militare anche a seguito delle insurrezioni giacobite. 

 

Le insurrezioni giacobite e la battaglia di Culloden

L’ultima insurrezione giacobita (termine che deriva dal latino Jacobus che significa Giacomo e indica chi sosteneva il ritorno del Re in esilio) avvenne tra il 1745 e il 1746 e fu guidata dal principe Carlo Edoardo Stuart. Il 17 settembre del 1745 il suo esercito conquistò Edimburgo, sperando di riuscire a impadronirsi delle Insegne di Scozia custodite nel castello. La Battaglia di Culloden del 1746 pose la sconfitta definitiva della causa giacobita. L’esercito inglese guidato dal Duca di Cumberland, detto The Butcher - il macellaio, massacro gli Highlenders e poco meno di un ora l’armata di Bonni Prince venne sterminata. Morirono sul campo 1250, tutti feriti vennero uccisi subito dopo e i fuggiaschi vennero catturati e imprigionati e poi uccisi. Seguirono diverse angherie, stupri e rapine ai danni delle persone che avevano prestato aiuto e protezione ai giacobiti. 

 
“Penso che sia mio obbligo informare il mondo che era mio preciso dovere davanti a Dio, al mio Re offeso e al mio Paese oppresso, prendere le armi sotto lo stendardo e la nobile guida di Sua Altezza Reale, il Principe Charles. Io dichiaro solennemente di non aver avuto altri fini in questa giusta ed onorevole causa che quelli di restaurare il diritto al trono del nostro sovrano, di restituire la libertà a questo infelice Paese a lungo travagliato dall’usurpazione, dalla corruzione, dal tradimento e dalla fellonia; cosciente che nulla se non il ripristino del Re poteva far rifiorire la nostra terra, collaborare al bene comune di ogni uomo di qualsiasi rango e liberare sia la Chiesa che lo Stato dalle nefaste conseguenze dei princìpi della Rivoluzione […]. Ma io qui dichiaro solennemente sull’onore di un uomo che deve morire, che non è stato il progetto di imporre con la forza la mia religione alla nazione che mi ha portato a militare sotto la bandiera del Principe, ma unicamente il dovere di servire chi solo ha il diritto per legge naturale, di regnare, qualunque sia la religione della sua famiglia, fosse pure musulmana”

C.McKenzie, Prince Charlie, pag.53

 
 

Negli anni successivi ci fu la volontà di reprimere la cultura Gaelica scozzese e degli abitanti delle Highlands. Con il Act of Proscription Dress Act venne proibito il possesso di armi e l’uso del kilt, del tartan e di ogni costume tradizionale. Dal 1750 al 1880 si dette inizio alle cosiddette Clearances (sgomberi) che fu una vera e propria pulizia etnica a danno degli uomini delle Highlands. Vennero cacciati a forza gli abitanti di interi villaggi per fare posto alle decine di migliaia di pecore che vennero portate dagli inglesi in quelle terre. Chi si opponeva o si rifiutava di lasciare la propria casa vennero arrestati, uccisi o arsi vivi all’interno della propria abitazione. Molti abitanti delle Highlands delle furono anche costretti a emigrare in America, Australia e Nuova Zelanda. Si stima che più di 70.000 Highlanders e abitanti delle isole emigrarono tra il 1760 e il 1800 e altrettanti lo fecero tra il 1800 e il 1860. Altri 150.000 scozzesi furono obbligati a lasciare le loro terre per trasferirsi lungo la costa o nelle grandi città.

 

Uso come base per Cromwell

Dopo la battaglia di Dunbar, il generale George Monck fu nominato comandante in capo delle forze di Cromwell in Scozia e stabilì il suo quartier generale, noto come "The Citadel", a Leith. Nel 1654, Monck agì per conto di Cromwell proclamando quest'ultimo Protettore d'Inghilterra, Irlanda e Scozia a Mercat Cross, segnando l'unione della Scozia al Commonwealth d'Inghilterra. Questo periodo di dominazione inglese continuò fino alla restaurazione di Carlo II, che vide un graduale ritorno alla normalità e la restituzione del castello ai suoi precedenti ruoli amministrativi e militari.

Questi eventi storici non solo alterarono la struttura fisica del castello di Edimburgo ma ne modificarono anche il ruolo nella società scozzese, trasformandolo da simbolo di potere nazionale a strumento di controllo politico e militare sotto diverse amministrazioni.

Fino al XVIII secolo il castello funse da caserma militare che da luogo di detenzione per prigionieri di guerra. Questo doppio ruolo sottolinea la sua continua rilevanza in contesti militari, inclusi periodi come le Guerre napoleoniche, quando i prigionieri di guerra venivano trattenuti qui. La presenza di una guarnigione militare permanente oggi, con il quartier generale del Royal Regiment of Scotland e del British 52nd Infantry Brigade, testimonia l'importanza storica e contemporanea del castello come centro di attività militari.

 
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La Pietra del Destino e i Tesori del Castello di Edimburgo

Un viaggio tra storia, leggenda e simboli del potere scozzese

 

Gli Honours of Scotland e il Simbolismo Reale

Oggi il castello ospita gli Honours of Scotland, ovvero gli oggetti della regalità scozzese conservati nella Stanza della Corona. Questi oggetti, che includono una corona, uno scettro e una spada, risalgono al XVI secolo e sono stati realizzati in Scozia e in Italia durante i regni di Giacomo IV e Giacomo V e furono utilizzati per la prima volta insieme durante l'incoronazione di Maria Stuarda, Regina di Scozia, nel 1543 al Castello di Stirling. Realizzati in oro, argento e gemme preziose, hanno un valore inestimabile e sono oggetti di immenso significato storico e simbolico.

 

La Corona di Scozia

La corona fu realizzata dall’orafo di Edimburgo John Mosman, per Giacomo V, che la indossò per la prima volta all'incoronazione della regina Mary de Guise nel 1540. L’orafo fuse l’oro della vecchia corona e aggiunse dell’oro scozzese e costellò la corona con 94 perle e 43 gemme preziose tra cui diamanti, granati e ametiste, del peso complessivo di 1,59 chilogrammi.

 

Lo Scettro Papale

Lo scettro rappresenta un esempio straordinario di artigianato rinascimentale italiano.

Fu donato a Giacomo IV da Papa Alessandro VI nel 1494, come segno del sostegno papale alla Scozia come "figlia speciale" della Santa Sede. Rimaneggiato e allungato nel 1536, il finale dello scettro presenta piccole figure della Vergine e del Bambino, San Giacomo e Sant'Andrea racchiuse in baldacchini gotici, affiancate da delfini stilizzati simbolo della Chiesa di Cristo. È sormontato da un globo di cristallo di rocca levigato.

 

La Spada di Stato

Anche la spada regale, con fodero e cintura fu un generoso dono papale. Presentata a Giacomo IV nel 1507 da Papa Giulio II - lo stesso pontefice che commissionò a Michelangelo la decorazione della Cappella Sistina. Questa magnifica spada rappresenta tanto l'autorità temporale quanto il riconoscimento spirituale del regno scozzese. (Castello di Edimburgo, Guida ufficiale)

Gli altri gioielli reali custoditi nel castello di Edimburgo sono la bacchetta in argento dorato, i gioielli Stewart e i gioielli Lorne. 

 

Avventure e Nascondigli

Gli Honours vissero vicende avventurose quanto quelle della Pietra del Destino. Quando Oliver Cromwell invase la Scozia nel 1650, determinato a distruggere i simboli monarchici scozzesi come aveva fatto con quelli inglesi, iniziò una corsa contro il tempo per salvare le insegne regali.

Dopo essere stati utilizzati per l'incoronazione di Carlo II a Scone nel 1651 - l'ultima incoronazione in Scozia - gli Honours non poterono tornare al Castello di Edimburgo, ormai caduto in mano alle truppe di Cromwell. Furono trasportati al Castello di Dunnottar, presso Aberdeen, e quando anche questa fortezza fu assediata, Elizabeth Douglas e Christian Fletcher orchestrarono un salvataggio degno di un film d'avventura.

Gli Honours furono calati dalle mura del castello sulla spiaggia sottostante, nascosti in ceste di alghe e trasportati alla Chiesa parrocchiale di Kinneff. Lì rimasero sepolti sotto il pavimento di argilla per nove anni, venendo dissotterrati ogni tre mesi per controllarne le condizioni, fino alla Restaurazione di Carlo II nel 1660.

 

Il Sonno Centenario e il Risveglio

Dopo l'Atto di Unione del 1707, gli Honours persero la loro funzione cerimoniale e furono rinchiusi in una cassa nella Crown Room del castello, dove rimasero dimenticati per oltre un secolo. Circolarono voci che fossero stati portati segretamente in Inghilterra.

Fu Sir Walter Scott, il celebre romanziere, a insistere per la loro ricerca nel 1818. Quando la cassa fu finalmente riaperta, gli Honours riemersero intatti dopo 111 anni di oblio.

Durante la Seconda Guerra Mondiale furono nuovamente nascosti: la corona e i gioielli Stewart furono sepolti sotto il pavimento di una latrina, mentre scettro e spada furono murati dentro una parete.

Mons Meg: Il Gigante di Ferro

Un Regalo Matrimoniale da Sei Tonnellate

Tra gli oggetti più impressionanti del castello spicca il famoso cannone medievale Mons Meg, un'enorme bombarda medievale che rappresenta uno dei pezzi d'artiglieria più antichi al mondo. Questo gigante di ferro, lungo oltre 4 metri e pesante 6 tonnellate, fu realizzato nel 1449 nella città belga di Mons su commissione di Filippo il Buono, Duca di Borgogna.

 

Nel 1457 fu donato dal duca di Borgogna a Giacomo II di Scozia come regalo di nozze - il dono nuziale più devastante della storia. In quell’occasione il re aveva sposato la nipote del duca Maria di Gheldria. Il cannone poteva sparare palle di pietra del peso di 150 chilogrammi a una distanza di quasi due miglia (circa 3,2Km), ma la sua incredibile massa rendeva i trasporti un'impresa titanica: un team di buoi non riusciva a spostarla per più di 9 miglia al giorno (15 Km).

 

Carriera Militare e Cerimoniale

Mons Meg vide la sua prima azione militare nel 1460, quando Giacomo II la fece trasportare per 80 chilometri fino all'assedio del Castello di Roxburgh. Ironicamente, il re morì durante quell'assedio, ma non a causa di Mons Meg: fu ucciso dall'esplosione di un altro cannone.

Giacomo IV, nipote di Giacomo II, rimise in servizio la gigantesca bombarda per attaccare i castelli di Duchal, Crookston e Dumbarton, nella Scozia occidentale dove riuscirono a scacciare i ribelli. Successivamente venne impiegato nel 1497 durante l’assedio del castello di Norham. L’attacco non ebbe successo e la guarnigione inglese respinse l’assedio e la bombarda. (Castello di Edimburgo, Guida ufficiale)

La sua carriera militare terminò intorno al 1550, quando fu pensionata e utilizzata solo per occasioni cerimoniali. Nel 1558, per celebrare il matrimonio di Maria Stuarda, Mons Meg sparò una palla di cannone che volò sopra la città e atterrò in quello che oggi è il Royal Botanic Garden di Edimburgo.

 

L'Ultimo Sparo e l'Esilio

La carriera di Mons Meg ebbe una fine esplosiva il 14 ottobre 1681, quando fu sparata per celebrare la visita a Edimburgo del Duca di York, futuro Giacomo VII di Scozia.

L'evento fu descritto da Sir John Lauder: "Per la gioia, il cannone chiamato Muns Meg è stato caricato su consiglio di un cannoniere inglese, e nello sparo si è spaccato; alcuni stupidamente lo chiamarono un cattivo presagio. Gli scozzesi lo hanno risentito estremamente, pensando che l'inglese potesse averlo fatto apposta per malizia, non avendo loro nessun cannone in tutta l'Inghilterra così grande come lei".

Con gli anelli del barilotto scoppiati, Mons Meg non poté mai più essere sparata.

Nel 1754, dopo la rivolta giacobita, fu confiscata insieme ad altre armi e trasportata alla Torre di Londra. Solo nel 1829, grazie alle campagne di Sir Walter Scott e della Society of Antiquaries of Scotland, Re Giorgio IV ordinò il suo ritorno in Scozia. Cavalleria e fanteria la scortarono solennemente dai moli di Leith fino al Castello di Edimburgo, dove oggi riposa accanto alla Cappella di Santa Margherita.

La Tradizione del Cannone dell'Una

Dal 1861, ogni giorno alle 13:00 (eccetto la domenica, il venerdì Santo e il giorno di Natale), ha luogo un evento speciale nel castello: viene sparato il famoso "One O'Clock Gun". Questa tradizione, che continua ancora oggi, serviva originariamente per permettere alle navi nel Firth of Forth di regolare i loro cronometri. Il drammatico boom del cannone può sorprendere i visitatori di Princes Street e attira quotidianamente folle di turisti.

Il boato dello sparo del Cannone impiega circa 10 secondi per raggiungere i porti locali di Leith e Newhaven. (Castello di Edimburgo, Guida ufficiale)

 

Il castello di Edimburgo: la residenza di Maria Stuarda

Durante il suo turbolento regno, Maria Stuarda trovò rifugio e residenza nel castello di Edimburgo. Dopo la morte della regina Maria di Guisa nel 1560, Maria Stuarda tornò dalla Francia nel 1561 per governare direttamente il suo regno. Tuttavia, le sue scelte matrimoniali e le successive rivolte nobiliari portarono alla sua confinazione e, infine, all'esilio. Il castello di Edimburgo divenne un luogo simbolico durante questo periodo, essendo il luogo dove nacque il futuro re Giacomo VI, che in seguito unì le corone di Scozia e Inghilterra nel 1603

 

Attrazioni e Monumenti Interni

Il Museo della Guerra

All'interno del Castello di Edimburgo, il Museo Nazionale Scozzese della Guerra rappresenta una tappa fondamentale per i visitatori. Inaugurato nel 1933, questo museo è stato il primo nel Regno Unito a dedicarsi alla storia militare, coprendo più di 400 anni di azioni militari scozzesi, un riflesso diretto della posizione strategica della nazione.

 La collezione del museo offre un viaggio nel tempo a partire dal XVII secolo, esponendo non solo armi e armature, ma anche quadri, indumenti tradizionali scozzesi usati in battaglia, oggetti personali e lettere inviate dai soldati scozzesi ai loro cari durante le missioni.

Inoltre, il museo ospita una significativa collezione di artefatti della Seconda Guerra Mondiale e dedica spazi all'importante ruolo delle donne nel conflitto, offrendo una prospettiva completa e variegata sulla partecipazione scozzese nelle guerre.

Tra le curiosità si trova il Dog Cemetery, un piccolo cimitero dedicato ai cani mascotte dei reggimenti, dove riposa anche Jess, il primo cane da compagnia del 42° reggimento dei Royal Highlanders (Guardia Nera) sepolto qui nel 1881.

 

Tesori Perduti e Ritrovati

Le cronache storiche raccontano che il castello fu un tempo un vero e proprio scrigno del tesoro nazionale, dove erano custoditi "gioielli e tesori da tutto il mondo - incluse reliquie di Robert the Bruce, raffinate tappezzerie e amuleti magici".

Mostre temporanee

Il Museo della Guerra non si limita alle sue collezioni permanenti; ospita regolarmente mostre temporanee che esplorano tematiche storiche e artistiche legate al Castello di Edimburgo e al suo passato. Queste esposizioni offrono ai visitatori ulteriori approfondimenti su specifici periodi storici o eventi, arricchendo la comprensione del contesto storico e culturale del castello e della Scozia in generale.

Attraverso queste mostre, il museo si impegna a mantenere vivo l'interesse storico e a promuovere una maggiore consapevolezza delle vicende storiche che hanno plasmato la nazione.

 

Il Castello come Simbolo Nazionale

Il Castello di Edimburgo è diventato molto più di una fortezza: è il simbolo dell'identità nazionale scozzese. All'ingresso del castello, due statue del 1929 fiancheggiano il passaggio: quella di Robert the Bruce (a sinistra) e quella di William Wallace (a destra). Questi uomini sono icone scozzesi dell'inizio della ribellione contro il dominio inglese, e la loro presenza all'ingresso del castello rappresenta perfettamente lo spirito indomito della Scozia.

Con oltre un milione di visitatori all'anno, il castello è la destinazione turistica più popolare della Scozia. Nel 1995, essendo parte della città di Edimburgo, l'UNESCO ha nominato il castello Patrimonio mondiale dell'Umanità, riconoscendo il suo valore universale eccezionale.

 

L'Eredità dei Templari nella Scozia Moderna

La tradizione templare in Scozia non è mai completamente scomparsa. L'influenza dell'ordine si può rintracciare nello sviluppo della Massoneria scozzese, in particolare nel Rito Scozzese Antico ed Accettato. Molti rituali massonici moderni incorporano elementi che si richiamano alla tradizione templare, mantenendo viva la memoria di questi misteriosi cavalieri.

Il Royal Order of Scotland, concesso per invito nella Massoneria, si basa proprio sulla leggenda dell'alleanza tra scozzesi e Templari durante la battaglia di Bannockburn. Sebbene gli storici accademici mantengano un approccio scettico riguardo ai collegamenti diretti tra Templari e Massoneria, l'influenza culturale e simbolica di questa tradizione è innegabile.

 

Dove Storia e Leggenda si Incontrano

Il Castello di Edimburgo rappresenta un punto di convergenza unico tra storia documentata e tradizione leggendaria. Dalle sue antiche pietre emerge la saga di Robert Bruce, eroe nazionale che riuscì a strappare l'indipendenza scozzese dalle mani inglesi. La possibile presenza dei Templari aggiunge un elemento di mistero che continua a affascinare studiosi e visitatori.

Che i Cavalieri del Tempio abbiano effettivamente partecipato alla battaglia di Bannockburn rimane una questione aperta. Ciò che è certo è che la loro influenza culturale sulla Scozia è stata profonda e duratura, intrecciandosi con la lotta per l'indipendenza nazionale e contribuendo a forgiare l'identità scozzese.

Oggi, mentre si cammina per i corridoi del castello e si osserva il panorama di Edimburgo dalle sue antiche mura, è impossibile non sentire il peso della storia. Ogni pietra racconta una storia di coraggio, tradimento, amore e guerra. Il Castello di Edimburgo non è solo un monumento al passato: è un testimone vivente dell'indomito spirito scozzese che, secoli dopo Bannockburn, continua a ispirare chi cerca la libertà e l'indipendenza.

In questo luogo magico, dove la roccia vulcanica si fonde con secoli di storia umana, dove gli echi delle battaglie del passato risuonano ancora nell'aria, dove forse antichi segreti templari riposano ancora nascosti, il Castello di Edimburgo continua a regnare sovrano sulla capitale scozzese, guardiano eterno di una nazione che non ha mai smesso di credere nella propria libertà.

 

Link utili:

Edinburgh Castle

Scoprire Edimburgo

 

Note bibliografiche:

Enciclopedia della storia del mondo - "Il castello di Edimburgo" (worldhistory.org, 2021)

Wikipedia Italia - "Roberto I di Scozia" e "Battaglia di Bannockburn" (2025)

Festival del Medioevo - "Bannockburn, l'indipendenza della Scozia" (2020)

Vanilla Magazine - "Robert Bruce: Cuore Impavido di Scozia" (2024)

Sovrano Militare Ordine del Tempio - "Notizie e leggende sui Templari" (2013)

Wikipedia Italia - "Leggende sui Templari" (2025)

Viaggio nel Mistero - "Simbolismo templare nella Cappella Rosslyn" (2019)

ScoziatTour.com - "Direttamente dal Codice Da Vinci: i Massoni e la cappella di Rosslyn" (2019)

European Templar Route - "La storia dei Templari" (2020)

Sguardo Sul Medioevo - "La battaglia di Bannockburn" (2012)

Recensito.net - "Il mistero della flotta templare"

Historic Scotland - Documenti ufficiali del castello

Various tourism websites - Informazioni pratiche e descrizioni architettoniche

Edinburgh Castle Blog - David's Tower (2018)

Cobble Tales - Edinburgh Castle: A tour to David's Tower (2021)

Edinburgh Castle Blog - The Discovery of David's Tower (2018)

Engine Shed - Discovering David's Tower: Edinburgh Castle's Buried Secret (2020)

Dundee Scottish Culture - Scottish History at a Glance: The 'Black Dinner' of 1440

Heritage Daily - The Black Dinner - An event that inspired the "Red Wedding" in Game of Thrones (2021)

Renaissance English History Podcast - The Black Dinner of 1440: Scotland's Real Game of Thrones (2024)

The Stewart Society - History of the Stewarts

Spooky Scotland - Black Dinner Inspiration for Red Wedding (2023)

Dark Tales - The Black Dinner (2022)

Great Castles - Edinburgh Castle

Il Castello di Edimburgo: dalla roccia vulcanica alla leggenda dei Templari
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