Barbara Mapelli, Montagne innevate, olio su tela • Barbara Mapelli
Barbara Mapelli, Venezia, riflessi di quiete, olio su tela
Giugno 12, 2025
Barbara Mapelli, Montagne e lago, pastelli ad olio su carta
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Barbara Mapelli, Montagne innevate, olio su tela

Barbara Mapelli si confronta con la grandezza della natura attraverso una tecnica che esalta la ricchezza dell’olio. L’opera rappresenta un paesaggio montano con cime innevate che si stagliano contro un cielo al tramonto, dai toni accesi di rosa, viola e azzurro. In primo piano, un lago riflette le montagne e il cielo, creando un effetto specchio che amplifica la profondità della scena. 

Tecnica e composizione


In quest’opera ad olio su tela, Barbara Mapelli dimostra una padronanza raffinata della tecnica pittorica. Le sfumature liquide e continue del cielo e dell’acqua creano un’armonia visiva che avvolge l’osservatore, mentre le pennellate leggere e trasparenti della foschia contribuiscono a una sensazione di sospensione. I toni freddi e caldi – dall’azzurro glaciale ai rossi del tramonto – si equilibrano in un dialogo atmosferico, mentre la composizione conduce lo sguardo dalle cime montuose innevate fino al riflesso specchiato del lago, generando profondità e respiro.

L’espressione dell’interiorità
Pur rappresentando un paesaggio naturale, l’opera emana un senso di silenzio interiore. La foschia che vela le montagne sembra trasmettere uno stato d’animo meditativo, quasi onirico. I colori accesi del cielo al tramonto, con tonalità di rosa e viola, evocano un momento di transizione, un passaggio tra la luce del giorno e l’oscurità della notte, che può essere interpretato come una metafora della transitorietà della vita. 

Il lago riflette non solo il paesaggio ma anche un’emozione intima, come se la natura fosse lo specchio di un sentire profondo. La pittura, qui, non è semplice rappresentazione ma trasfigurazione emotiva: il paesaggio diventa uno spazio dell’anima. Mapelli sembra voler catturare non solo la bellezza del paesaggio, ma anche l’emozione che esso suscita: un senso di pace e reverenza di fronte alla maestosità delle montagne e alla vastità del cielo. La nebbia che avvolge le cime aggiunge un elemento di mistero, come se l’artista volesse esprimere l’ignoto che si cela oltre ciò che è visibile, un invito a riflettere sull’infinito e sull’eterno.

Collegamenti e ispirazioni artistiche
L’opera si inserisce nella tradizione del paesaggio lirico e contemplativo, evocando artisti come Caspar David Friedrich, ma filtrato attraverso un linguaggio contemporaneo. Il colore assume un ruolo espressivo che richiama l’influenza dell’Espressionismo, mentre la struttura visiva rimanda a certe atmosfere tipiche della pittura romantica nordica. Tuttavia, la cifra stilistica personale di Mapelli emerge chiaramente nell’uso calibrato delle sfumature e nella costruzione dello spazio.

La resa vibrante del cielo e i riflessi sull’acqua ricordano anche l’impressionismo di Claude Monet, che catturava la luce e i colori della natura per evocare emozioni e impressioni fugaci, come nella sua serie sui covoni di fieno. L’uso di colori accesi per il tramonto si avvicina all’espressionismo di Emil Nolde, che utilizzava tonalità intense per esprimere stati d’animo e connessioni spirituali con la natura. Inoltre, il paesaggio montano e l’atmosfera onirica richiamano le opere di Albert Bierstadt, che dipingeva scenari naturali americani con un senso di grandiosità e luce drammatica.

 

Il significato dell’opera e conclusione
Il dipinto è un invito al silenzio e all’introspezione. Non è un semplice scorcio naturale, ma un luogo mentale e poetico in cui la natura e l’interiorità si fondono. L’opera riflette sul tempo sospeso, sul confine tra il visibile e il percepito, tra materia e spirito. In conclusione, l’artista offre una visione del paesaggio come stato d’animo: un altrove che ci somiglia, in cui ciascuno può ritrovarsi. Sembra voler invitare lo spettatore a fermarsi e contemplare, a trovare un momento di pace e connessione con la natura in un mondo spesso caotico. Il tramonto, con i suoi colori stratificati e sfumati, rappresenta un momento di passaggio, un simbolo di trasformazione che invita a contemplare la transitorietà della vita. Le montagne, con la loro presenza solida ma avvolta dalla nebbia, incarnano l’eternità e l’ignoto, mentre il lago, con i suoi riflessi, diventa una metafora della memoria e della connessione tra cielo e terra.

Barbara Mapelli,  Montagne innevate, olio su tela
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