La magia di Oxford • Barbara Mapelli
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La magia di Oxford

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Famosa in tutto il mondo per le sue università, Oxford è la meta privilegiata per chi volesse scoprire un luogo ricco di storia e tradizioni. Si trova a un paio di ore di distanza da Londra, nella contea Oxfordshire.
La città offre uno spettacolo molto particolare con i suoi edifici in stile gotico di pietra color miele, una “città dalle sognanti guglie” come la definì Matthew Arnold.

 

Non si conosce con esattezza la data della fondazione delle prime università a Oxford, ma la città iniziò a diventare famosa grazie a Enrico I, il cosiddetto “Re studioso” che ha contribuito ad attirare nuovo studenti all’inizio del XII secolo. In questo periodo i frati degli ordini religiosi più importanti arrivarono in città per insegnare.
I primi College nacquero nel XIII secolo, quando i ricchi vescovi si stabilirono in città e fondarono i primi centri di studio.

Attualmente a Oxford ci sono 38 Colleges, sei sale private permanenti e ha più di 24.000 studenti che frequentano le aule universitarie.

 
 

Per gli amanti del genere fantasy, a Oxford sono state girate diverse scene del maghetto più famoso del mondo, Harry Potter. Dalla bellissima scalinata della Bodley Tower, alle grande Dining Hall of Christ Church, fino alla sala di lettura della Biblioteca Bodleiana, ripercorrerete con la memoria alcune scene memorabili del film Harry Potter.
Gran parte delle meravigliose location della città sono state fonte di ispirazione alla sua realizzazione. Quindi godetevi una passeggiata tranquilla tra le vie e i corridoi dei College perché è un posto davvero magico.

 
 
C'erano centoquarantadue scale a Hogwarts: ampie, ampie; strette e traballanti; alcune che portavano in un posto diverso il venerdì; alcune con un gradino che svanisce a metà strada che dovevi ricordare di saltare.

J. K. Rowling - Harry Potter

 

Prendetevi un po’ di tempo e passeggiate lungo le vie del centro e non dimenticatevi di visitare la Biblioteca Bodleiana, la più antica d’Europa e in Gran Bretagna è seconda per dimensioni dopo la British Library. Ospita 13 milioni di opere stampate ed è una delle sei biblioteche che detengono il copyright per le opere pubblicate nel Regno Unito.

Le location del film di Harry Potter

Nella Biblioteca Bodleiana (Bodleian Library) sono state girate diverse scene del film su Harry Potter.
Nella sala di lettura della Biblioteca del Duca Umberto (Duke Humphrey’s Library), risalente al 1487, è stata girata una scena del film Harry Potter della Pietra Filosofale, quando Harry decide di intrufolarsi con il suo mantello dell’invisibilità, nella sezione proibita della biblioteca.
La sala della Scuola della Divinità (Divinity School), un bellissimo edificio in stile gotico dagli intricati motivi e annesso alla Biblioteca Bodleiana, è stata utilizzata per girare le scene dell’ospedale di Hogwarts. Ahimè, Harry Potter è finito qui molte volte durante le sue numerose battaglie contro il crudele Voldemort.

All'interno del New College

I fan più agguerriti di Harry Potter (come la sottoscritta) ricorderanno sicuramente quest’albero.

In “Harry Potter e il Calice di Fuoco”, Harry aveva appena comunicato a Cedric Diggory che la prima sfida che dovevano affrontare al Torneo tre Maghi erano i draghi. Malfoy seduto sull’albero, deride Harry dicendogli che non c’è la farà a superare le prove. Nella diatriba tra i due, prima che Malfoy colpisca Harry con la sua magia, interviene il professor Moody e trasforma Malfoy in un furetto.

I corridoi del chiostro della New College sono stati utilizzati svariate volte come location nelle riprese del film: “Harri Potter e il Calice di Fuoco”.

 

Nella sala da pranzo della
Christ Church College

Il Christ Church College è, tra i tre siti il più famoso di tutti. Si tratta della famosa sala da pranzo che rispecchia la Sala Grande di Hogwarts. Nessuna ripresa è stata effettuata in questa location, è stata solo fonte di ispirazione per realizzarla. La sala da pranzo di Hogwarts la potrete vedere presso i Warner Bros Studios di Londra (di cui ne parlerò più vanti).

"Harry non aveva mai immaginato in vita sua che potesse esistere un posto tanto splendido e sorprendente. La sala era illuminata da migliaia e migliaia di candele sospese a mezz’aria sopra quattro lunghi tavoli, intorno ai quali erano seduti gli altri studenti. I tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d’oro scintillanti. In fondo, rialzato, c’era un altro tavolo lungo, intorno al quale erano seduti gli insegnanti.” “Alla luce tremula delle candele, le centinaia di facce che li guardavano sembravano tante pallide lanterne. Qua e là, tra gli studenti, i fantasmi punteggiavano la sala come velate luci argentee. Soprattutto per evitare tutti quegli occhi che li fissavano, Harry alzò lo sguardo in alto e vide un soffitto di un nero intenso trapunto di stelle. ”

J. K. Rowling - Harry Potter: La Pietra Filosofale


 

In Queen street potrete visitare la Carafax Tower. La torre è ciò che rimane di un’antica chiesa del 1122. Salite in cima e dopo 99 scalini per scoprire la storia dell’edificio.
Proseguite lungo la via fino ad arrivare al Municipio situato in St Aldate’s Street. Questo edificio completato nel 1897 è sia sede del consiglio comunale di Oxford, sia il museo dedicato alla storia della città.

 

Se avete ancora un po’ di tempo, visitate il giardino botanico più grande della Gran Bretagna. Vasto all’incirca 2 ettari sorge sul sito di un cimitero ebraico medioevale. Fondato nel 1621 per la coltivazione di piante per la ricerca scientifica, successivamente Henry Danvers, primo conte di Danby, donò molte sterline per sviluppare il progetto. Originariamente le piante erano state classificate in base alle loro proprietà medicinali, poi nel 1800, furono disposte in base alla loro area geografica.

Nei giardini potrete trovare le serre, nella quale sono state ricreate le condizioni climatiche per poter coltivare le piante provenienti da tutto il mondo; il Walled Garden, circondato da delle mura del XVII secolo e ospita l’albero più vecchio del giardino; infine il giardino inferiore in cui ci sono diverse collezioni di piante ornamentali. 

Probabilmente il pino nero (purtroppo abbattuto nel 2014 perché spaccato in due e pericolante), potrebbe essere stato la fonte di ispirazione di JRR Tolkien per la creazione del Ent (chiamati anche Onodrim o Enyd in Sindarin), creatura immaginaria simile a un albero, dell’universo della Terra di Mezzo e apparsi nel Il Signore degli Anelli. L’8 giugno del 2021, nel nuovo Giardino Letterario, è stato ripiantato il discendente del pino tanto amato da Tolkien.

La storia del pino nero è stata ricostruita nel libro: “Paesaggi della Terra di Mezzo. La natura nelle opere di Tolkien”, a cura di Roberto Arduini e Cecilia Barella.

Il giardino è stato fonte di ispirazione anche per il libro Alice nel paese delle Meraviglie di Lewis Carrol.
Tolkien che all’epoca era insegnate di Lingua e Letteratura inglese presso l’Oxford University, conobbe Lewis l’11 maggio del 1926 ad una riunione della Facoltà di inglese al Merton College. Dopo una certa iniziale diffidenza, i due divennero molto presto buoni amici. L'amicizia crebbe anche grazie alla condivisione intellettuale e la buona critica che ognuno dei due faceva sui reciproci lavori letterari.

 

Tolkien era un appassionato linguista e amava profondamente le lingue. Studiò in gioventù il francese e il tedesco, poi imparò il russo, l’antico norvegese, l’antico sassone, l’antico inglese e molte altre lingue antiche e moderne. Questa è solo una cornice di ciò che era Tolkien. Tutti i suoi studi e la sua attività universitaria sono confluiti nelle sue opere. Un complesso e ben organizzato mondo teologico e cosmogonico sta alla base del mondo della Terra di Mezzo. Grazie alla sua passione letteraria e il suo impegno accademico divenne uno dei più grandi e indiscussi autori del genere fantasy.
A pochi passi dal college potete fermarvi al pub The Eagle and Child (soprannominato The Bird and Baby), all’epoca frequentato dal gruppo di discussione letteraria: i Inklings. Nel 1939 ogni martedì mattina Tolkien, CS Lewis e altri loro coetanei, si incontravano per discutere di letteratura e delle bozze dei loro libri.

Tolkien (Tollers come lo chiamavano loro) spiegò il nome come un gioco di parole, che significa sia "persone con idee e idee vaghe o formate a metà" sia "coloro che si dilettano con l’inchiostro", quindi un gruppo di scrittori che discutono dei propri lavori in corso. Il club letterario era molto esclusivo e di appannaggio solo maschile. I membri, che cambiavano molto raramente, dovevano essere “buoni conversatori, interessati o impegnati a scrivere, e buoni bevitori, essere amici di C.S. Lewis ed essere maschi”.

Le qualità che, allora, conferirono agli Inklings la loro distinta personalità non erano, principalmente, le loro opinioni; era piuttosto una passione per la letteratura a unire, in maniera insolita, la cultura e l’immaginazione. La loro erudizione era molto elevata. Studiare un libro in traduzione o senza un’appropriata conoscenza del suo contesto storico pareva loro impossibile: erano accademici nel vero senso della parola. Ma – e questo è ciò che li rende diversi dalla maggior parte degli accademici – leggevano già immaginativamente. I grandi libri del passato, per loro, erano vivi quanto l’opera di un contemporaneo.

Lord David Cecil, “Oxford’s Magic Circle”, Books and Bookman, 1979, pp. 10-12.

 

All’interno del pub è appesa una targa:
“C.S. Lewis,
suo fratello W.H.L. Lewis, J.R.R Tolkien, Charles Williams e altri amici s’incontravano ogni martedì mattina degli anni 1939-62 nella stanza sul retro di questo loro pub preferito. Questi uomini, comunemente conosciuti come "The Inklings", s’incontravano qui per bere birra e per discutere, fra le altre cose, dei libri che stavano scrivendo.”

Qui Tolkien per la prima volta lesse alcuni passi de “Il Nuovo Hobbit”, dal Signore degli Anelli, e Lewis parlava del mondo immaginario di Narnia, della mitologia cosmica, di Screwtape e il diavolo apprendista, Wormwood.
Gli incontri più importanti si svolgevano però al martedì sera nelle stanze di Lewis al Magdalen College. Ogni singolo membro del gruppo leggevano ad alta voce le proprie bozze dei libri o delle poesie che stavano scrivendo e ricevevano suggerimenti e consigli su come sviluppare i singoli lavori al meglio.

“Immaginati un soggiorno all’ultimo piano con le finestre che si affacciano a nord sul ’boschetto’ del Magdalene College in una soleggiata mattina di lunedì alle dieci. Il Prof e io, entrambi sul divano imbottito, accendiamo la pipa e stendiamo le gambe. Williams, sulla poltrona di fronte a noi, ha buttato la sigaretta nella grata, ha raccolto la pila di fogli slegati, “molto sottili, su cui scrive abitualmente – provengono, credo, da un blocco di carta da due soldi per prendere appunti – e ha cominciato."4 Altrove, Lewis ha descritto i loro tipici incontri, in cui c’era almeno una mezza dozzina di Inklings, come faccende rauche e s’immaginava che "un passante occasionale avrebbe pensato che stavano parlando di oscenità invece che di teologia”.”

Passi di, La vita di J.R.R. Tolkien - Michael White

 

Come ha ricordato Warren Lewis, "Non eravamo una società di mutua ammirazione: la lode per il buon lavoro era totale, ma la censura per il cattivo lavoro - o anche per il lavoro non così buono - era spesso brutalmente franca”. Nelle sedute di discussione letteraria, Lewis si era reso conto che Tolkien era sensibile alle critiche, così decise di prendere in giro le sue stesse critiche scrivendole sotto falso nome di critici fittizi, “Schick", "Pisello" e “Pandisegala",” (Passi di, La vita di J.R.R. Tolkien - Michael White).

L’esperienza di Tolkien negli Inklings si esaurì con il tempo e il rapporto di amicizia con Lewis si raffreddò, fino a svanire del tutto.

 

Queste oscure materie

Della città di Oxford è pregna anche nelle pagine del racconto di Evelyn Waugh, Bideshead revisited e nella trilogia di romanzi Queste oscure materie, di Philip Pullman.

“Il cielo serotino era tutto inondato di pesca, d’albicocca, di crema: tenere nuvolette di gelato in un vasto cielo aranciato. Tutto intorno svettavano le torri e le guglie di Oxford; i boschi verdi di Château-Vert e di White Ham si levavano da entrambi i lati, a est e a ovest. Da qualche parte gracchiavano i corvi e squillavano le campane… Questo era il suo mondo. Lyra voleva che rimanesse così per sempre”.

La bussola d’oro - Philip Pullman.

 

La piccola Lyra scoprirà di essere al centro di una profezia e verrà a conoscenza dell’esistenza di molti mondi paralleli connessi tra di loro tramite passaggi segreti. Il Jordan College, dov’è ambientato il romanzo, non esiste, a differenze dello storico mercato coperto, il Market Street. Qui, in Una lama sottile, Lyra compra una mela.

Il mercato coperto è sicuramente un meta da non perdere soprattutto nel periodo natalizio quando si trasforma in un grande tributo gastronomico.

 
 
 

Altre mete interessanti sono: il Tom Quad, il più grande quadrilatero della città dove si trova un laghetto con la statua di Mercurio; l’Ashmolean Museum, fondato nel 1683 risulta essere il più antico museo del Regno Unito; la Chiesa di Santa Maria Vergine (Church of St.Mary the Virgin) o la copia veneziana del Ponte dei Sospiri (Bridge of Sighs).

Mentre il Ponte dei Sospiri è stato chiamato così perché i prigionieri, mentre attraversavano il ponte in catene, rivolgevano con dei sospiri, un ultimo sguardo al panorama prima di essere incarcerati, il Bridge of Sighs e il luogo dove ogni singolo studente passa sospirando prima di un esame.
Con un lungo sospiro concludo qui la visita in questa incantevole città.

© Barbara Mapelli - Riproduzione riservata

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