La residenza reale di Chenoceau • Barbara Mapelli
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La residenza reale di Chenoceau

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Il castello di Chenonceau è situato nella regione Centre Val de Loire. Proprietà della Corona e poi residenza reale, il castello di Chenonceau è un sito eccezionale, non solo per la sua concezione originale sul fiume Cher, ma anche per il suo destino: amato, gestito e protetto da donne come Diana di Poitiers e Caterina de’ Medicis. Oggi, il castello di Chenonceau è, dopo Versailles, il castello più visitato della Francia.

 

Conosciuto per la bellezza architettonica rinascimentale, Chenonceau è il castello più elegante e insolito della valle della Loira. Abbellito e ingrandito attraverso il tempo dalle dame che vi abitarono, la dimora rispecchia in se l’anima e il ricordo di queste donne straordinarie.


Costruito sulle fondamenta di un antico mulino fortificato, il castello unisce con i suoi archi armoniosi le sponde del languido fiume Cher.
Immagine stessa dell’eleganza, i magnifici giardini alla francese e il parco all’italiana sembrano voler rinnovare la sfida delle sue inquiline più famose, Diana di Poitiers e Caterina de' Medici, amante e moglie di re Enrico II d'Orléans.

 
 

Enrico II, pur essendo sposo di Caterina de Medici, non esitò a regalare a Diana di Poitiers ogni tipo di dono come questa dimora. Oltre al castello di Chenonceau, il re le regalò i gioielli della Corona e una parte della rendita fiscale reale. Con questa cospicua rendita, Diana di Poitiers nel 1551 intraprese alcuni lavori di ampliamento e abbellimento del castello. Fece anche realizzare degli splendidi giardini lungo il fiume Cher.


Caterina de Medici, alla morte del sovrano, costrinse Diana di Poitiers a restituire i gioielli della Corona e il castello di Chenonceau. In cambio le diede quello di Chaumont. Caterina ne fece la sua residenza preferita e questo luogo si trasformò, ben presto, in un centro della più mondana e sfrenata vita di corte.

 

La visita del castello di Chenonceau inizia dal vestibolo con volte ad ogiva. Realizzato nel 1515, rappresenta uno dei più splendidi esempi della scultura decorativa del Rinascimento francese.

 

Le cucine

Le cucine di Chenonceau sono collocate negli enormi basamenti che costituiscono i due primi piloni situati sul fiume Cher. Durante la prima guerra mondiale furono trasformate ed equipaggiate per essere adattate alle esigenze del castello trasformato in ospedale.

 

Sala delle Guardie

Nella sala delle Guardie stavano gli armigeri incaricati della protezione reale. Il soffitto è a travi apparenti e decorato con due C intrecciate, simbolo di caterina de Medici. Sulle pareti un susseguirsi di arazzi fiamminghi del XVI secolo che rappresentano scena di vita signorile, una domanda di matrimonio e una scena di caccia. In questa stanza si può anche ammirare il blasone di Thomas Bohier sopra un camino del XVI secolo e delle bellissime cassapanche in stile gotico e rinascimentale.

 

La cappella

Dalla sala delle guardie, attraverso una porta sormontata da una statua della Vergine, si raggiunge la cappella. Nel 1954 queste bellissime vetrate, realizzate del maestro vetraio Max Ingrand, hanno sostituito quelle originali distrutte da un bombardamento nel 1944. In tutta la Cappella è possibile scoprire alcuni motti, iscrizioni e parole tratte dal Vangelo. Collocata in una Loggetta, si torva una Vergine con il bambino in marmo di carrara del XVI secolo, opera di Mino da Fiesole. Sulle pareti, alcuni quadri di soggetto religioso. La cappella è stata preservata durante la Rivoluzione Francese grazie a Madame Dupin che ebbe l'idea di trasformarla in una legnaia, occultandone così il carattere religioso.

La camera del re

Non lontano dalla Cappella si trova la camera della favorita del re Enrico II e di Diana di Poitiers, alla quale aveva donato Chenonceau. Le iniziali di Enrico II e Caterina de Medici, che intrecciate formano una D di Diana, le possiamo ritrovare sul soffitto a cassettoni e sul camino, sul quale è appeso anche un ritratto di Caterina.

La biblioteca

Passando attraverso lo studiolo verde si entra nella biblioteca di Caterina de Medici. Da qui la reggente di Francia, amava contemplare la splendida vista sul fiume Cher e i giardini del castello. Il soffitto in rovere a cassettoni e con piccole chiavi pendenti, datato 1525 in stile italiano, è uno dei primi esempi di questo tipo in Francia.

 

La Galleria

Dalla camera di Diana di Poiters, si raggiunge la galleria. Su progetto dell’architetto Philibert de l’Orme, nel 1576 Caterina de Medici fece costruire una galleria sul ponte di Diane de Poitiers.
In questa sala, lunga 60 metri, larga 6 e illuminata da 18 finestre, si dettero molte delle feste organizzate da Caterina de Medici. Durante la Prima Guerra mondiale, il palazzo si trasformò provvisoriamente in ospedale. Fino alla fine della guerra vennero ricoverati oltre 2000 feriti. Durante la Seconda Guerra Mondiale il castello ricoprì un ruolo importante per le forze partigiane. Infatti il fiume Cher costituiva la linea di demarcazione tra la zona occupata e la zona libera.

Nella camera di Francesco I si trova uno dei camini rinascimentali più belli. Il mobilio è composto da credenze del XV secolo e da uno scrittoio italiano del XVI secolo intarsiato in madreperla e avorio, regalato in onore delle nozze tra Francesco II e Maria Stuarda.

Dal vestibolo si accede alla scala che conduce al primo piano, dove è possibile visitare le meravigliose camere che evocano il ricordo dei vari proprietari di questo palazzo. La scala è straordinaria perché è una delle prime scale diritte costruite in Francia sul modello italiano.

© Barbara Mapelli - Riproduzione riservata

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