Un'altra vita all’improvviso - Come farsi catapultare impreparati nel mondo di Jane Austen - Capitolo 26 • Barbara Mapelli
parallax background

Un’altra vita all’improvviso – Come farsi catapultare impreparati nel mondo di Jane Austen – Capitolo 26

Un’altra vita all’improvviso – Come farsi catapultare impreparati nel mondo di Jane Austen – Capitolo 25
Dicembre 30, 2023
Un’altra vita all’improvviso – Come farsi catapultare impreparati nel mondo di Jane Austen – Capitolo 27
Gennaio 21, 2024
Un’altra vita all’improvviso – Come farsi catapultare impreparati nel mondo di Jane Austen – Capitolo 27
Gennaio 21, 2024
Un’altra vita all’improvviso – Come farsi catapultare impreparati nel mondo di Jane Austen – Capitolo 25
Dicembre 30, 2023

Romanzo a puntate scritto da Barbara Mapelli

Versione alternativa di "Orgoglio e Pregiudizio"


Capitolo 26

 

I

a nebbia del mattino si aggrappava alle finestre dell’abitazione londinese di Mr Darcy e, come un sudario, oscurava la vista del mondo esterno. Sedette comodamente sulla sua poltrona collocata davanti al camino, immobile e silenzioso, si mise a osservare le braci scoppiettanti che danzavano allegramente in quella rigida e fredda aria invernale. Nella quiete della stanza, i pensieri su Sara si insinuarono in modo inaspettato nella sua mente. I suoi sentimenti per lei erano più profondi di quanto avesse mai potuto immaginare; ogni momento passato assieme a lei gli aveva fatto capire l’attrazione che provava e i suoi pensieri non facevano altro che intensificare il suo amore. Era una donna intelligente, spiritosa, gentile e dotata di una curiosità e un’indipendenza che lo incuriosivano e lo affascinavano allo stesso tempo. Un solo e singolo bacio era riuscito ad accendere un fuoco dentro di lui e a scaldare intensamente il suo freddo cuore. Lui, il signore di Pemberley, era stato sopraffatto dalle emozioni, catturato dal desiderio istintivo di volerla tutta per sé e di toccarla delicatamente in ogni parte del suo corpo. Ma ogni dolce pensiero era causa di sofferenza, come l’intimità di quel bacio rubato, poiché sapeva bene che non avrebbe mai potuto averla. Nessuna parola poteva descrivere l’agonia che stava provando in quel momento. Cercò di liberarsi da quei dolci pensieri che tormentavano la sua anima e la sua mente, ma l’impresa risultò essere più difficile del previsto. Per tutto questo tempo era rimasto in silenzio, nulla aveva raccontato dell’incantevole relazione, nemmeno al suo più caro amico Mr Bingley. Il volto di Sara era chiaro come se fosse davanti a lui: il suo viso radioso, le sue labbra che racchiudevano una dolcezza proibita. Chiuse gli occhi e si abbandonò alla fantasia di un ultimo abbraccio, di un ultimo bacio in cui la passione potesse eclissare i rigidi dettami dei loro mondi.
   Un misterioso senso di inquietudine attanagliò Mr Darcy e i suoi pensieri si diffusero come la foschia stessa: sapeva che non poteva più ignorare i sentimenti ribollenti che annegavano la sua ragione, nasconderli era impossibile, ma nonostante tutto cercava di convincere se stesso di non amarla.
   Mentre la nebbia si affievoliva e si disperdeva nel cielo, i sogni proibiti di Mr Darcy si aggrappavano alla sua mente e si rivelavano per quello che erano: una effimera fuga dalle catene del retaggio e delle aspettative della società. Lui era un uomo intrappolato dall'eredità, costretto a onorare i desideri di una famiglia che apprezzava lo status al di sopra dei sentimenti, e lei, Sara, era una rosa sbocciata nel giardino sbagliato, bella ma irraggiungibile a causa di un incidente di nascita. Come lui lottava con il proprio cuore, così doveva farlo anche Bingley, il cui affetto per Jane Bennet non poteva mai essere più di un desiderio affettuoso, ma futile.
   Uno scricchiolio della porta annunciò l'ingresso di Caroline, la cui presenza squarciò le fantasticherie di Darcy come uno spiffero freddo.
   «Mr Darcy», esordì lei, con gli occhi accesi di preoccupazione, «non posso fare a meno di preoccuparmi per il mio caro fratello Charles e per questa... sua fissazione per Miss Bennet».
   Mr Darcy alzò un sopracciglio. «Jane Bennet è davvero una ragazza dal temperamento dolce», riconobbe lui.
   «Di carattere dolce, forse, ma non certo dotata di fortuna», incalzò Caroline. «Siete sicuro che lei provi un vero affetto per lui?».
   «Durante il nostro soggiorno nell’Hertfordshire non ho osservato alcun calore particolare. Sembra piuttosto che l'entusiasmo di Mrs Bennet per la ricchezza di Bingley abbia superato di gran lunga qualsiasi prova di autentico attaccamento da parte della figlia», rispose Mr Darcy con freddezza. «Ditemi, voi cosa ne pensate? Secondo voi Jane Bennet nutre dell’affetto sincero per vostro fratello?»
   «Come vi vengono in mente certi pensieri? Certo che no!»
   «Ne siete davvero certa? Perché se fosse realmente così, la cosa si complica».
   Caroline rifletté alcuni istanti e confermò di essere convinta che Miss Bennet non provasse nulla nei confronti di suo fratello. «Durante la nostra vacanza non ho mai sentito parlare Jane di Charles e per tutto il tempo passato assieme a lei, non mi ha mai fatto intendere che gli piacesse. E voi sapete bene quanto siamo amiche e confidenti noi due».
   «Lo sospettavo», rispose lui con tono serio. «Dobbiamo convincere Bingley a non commettere un madornale errore».
   «Allora è deciso». La determinazione di Caroline si indurì come il ghiaccio su un ramo invernale. «Mi duole dirlo, ma dobbiamo dissuaderlo a unirsi con Miss Jane Bennet e dall'acquistare Netherfield Park. Sarebbe un grave errore».
   «Sì, per il suo bene», concordò Darcy, con il peso del dovere che lo opprimeva. «E per il bene di Miss Jane. A Meryton gira già voce che presto Bingley chiederà la sua mano. Non possiamo permettere che si diffondano notizie non veritiere, ne va anche della reputazione della stessa Miss Jane».
   «Una cara ragazza, mi dispiace per lei», disse un pizzico di sarcasmo. «Non mi fa piacere che il caro Charles si unisca a quella famiglia di così di basso rango. E per non parlare della loro madre. Scriverò a Jane per informarla che Charles rimarrà a Londra per tutto l’inverno» concluse con un sorriso privo di calore.
   Darcy recuperò della carta da lettere dalla sua scrivania di mogano e la consegnò a Caroline. la quale scrisse una lettera per Jane Bennet, e la informò del loro prolungato soggiorno a Londra.
   La pesante lettera di Miss Caroline Bingley riposava fredda e inflessibile nelle mani tremanti di Jane. Rilesse più e più volte ogni singola parola così elegantemente scritta, alla disperata ricerca di un barlume di speranza – che non c’era. Ogni frase piena di significato aveva messo fine a ogni dubbio: sarebbero rimasti tutti a Londra per tutto l’inverno. Fin dalle prime frasi si capiva che Caroline era entusiasta per quella decisione. E come se non bastasse, accennava di sfuggita al fatto che il fratello si rammaricava di non aver potuto salutare i suoi più cari amici prima di lasciare la campagna. Per tutto questo tempo Jane era stata così sicura che i suoi sentimenti fossero ricambiati, ma ora tutto sembrava fosse svanito nel nulla.
   La penna di Caroline aveva danzato con crescente felicità mentre descriveva con grazia la possibilità di unire la loro famiglia ai Darcy attraverso una matrimonio tra suo fratello e Miss Georgiana Darcy, esaltando le virtù in ogni modo possibile.
   «Fammi vedere», disse Sara allungando la mano. Mentre i suoi occhi scorrevano lungo il contenuto, il suo cipiglio, ad ogni riga, si faceva sempre più profondo. «Jane, questa è manipolazione ai massimi livelli. Non posso credere che Charles partecipi volontariamente a questa farsa». Stentava a credere alle parole di Caroline sul fatto che suo fratello si fosse innamorato di Miss Darcy. L'amore di Mr Bingley per Jane era più solido che mai e sebbene Sara avesse sempre provato grande affetto per lui, non poteva fare a meno di provare rabbia e disprezzo per le sue debolezze e per la sua incapacità di opporsi ai desideri dei suoi amici che minavano la sua stessa felicità.
   Caroline, con i suoi zigomi affilati e la sua postura altezzosa, era sempre sembrata a Sara una persona che avrebbe fatto di tutto per raggiungere i propri scopi. E ora, a quanto pare, sembrava che stesse usando il fratello come pedina del suo gioco, cercando di manipolare le sue emozioni per il proprio tornaconto. Non poté fare a meno di provare una certa compassione per Bingley, preso in mezzo a una tale rete di inganni e manipolazioni. Aveva riflettuto a lungo su questo argomento per alcuni giorni, chiedendosi se l’affetto di Bingley fosse davvero svanito o fosse stato soppresso dall'influenza di sua sorella o del suo amico Darcy; o forse, nell’ipotesi più semplice, non avesse per nulla notato l’amore e l'affetto di Jane. Comunque sia, per quanto riguardava Jane la situazione rimaneva invariata: il suo cuore era turbato.
   Il soggiorno di Bingley a Londra continuava senza sostanziali cambiamenti. Tutte le speranze di una possibile proposta da parte del gentiluomo erano svanite e la delusione si faceva sempre più pesante. L’umore di Jane non cambiò con il passare dei giorni e in un momento di sconforto disse a Sara: «Sembra che abbia permesso alla mia immaginazione di portarmi fuori strada» disse lei con un sorriso smorto. «È di conforto, almeno, pensare che la mia follia abbia danneggiato solo me stessa».
   Era difficile credere che Charles Bingley potesse realmente averle voltato le spalle dopo tutto ciò che era successo tra loro. Sara la consolò come meglio poteva, cercando di incoraggiarla e ridare speranza al suo cuore ferito. «La tua gentilezza, il tuo altruismo, sono a dir poco angelici. Non riesco a capire l'ingiustizia di tutto questo: meriti molto di più di questa manipolazione».
   Jane la ringraziò a bassa voce, riconoscendo il complimento di Sara, pur non essendo convinta della propria natura angelica. «Lo ricorderò per sempre come l’uomo più amabile che io abbia mai incontrato. Tutto qui. Non c’è niente di cui i debba sperare o da temere e nulla mi aspetterò in futuro da lui. Credo che con il tempo riuscirò a dimenticarlo…»
   Sara guardò l'amica con compassione, sapendo quanto dovesse essere difficile per Jane lasciare andare qualcuno che amava così profondamente. Non amava vederla con gli occhi colmi di tristezza. Voleva confortarla, dirle che tutto sarebbe andato bene, ma sapeva che a volte le parole non bastavano – nulla cambiò nel suo sguardo. Ogni parola e ogni tentativo sembravano scivolare via senza lasciare traccia, nulla era più importante se non il suo cuore spezzato. Cercò di cambiare argomento, sperando che la conversazione potesse distrarre l’amica dal dolore percepito nel suo cuore: il recente fidanzamento della loro amica Charlotte con Mr Collins.
   «Faccio ancora fatica a credere a questa incomprensibile unione», esclamò Sara.
   «Per quanto possa essere strano, devi prendere in considerazione la rispettabilità di Mr Collins e il carattere fermo di Charlotte», esortò Jane, cercando di trovare le parole esatte per giustificare la loro unione. «Charlotte proviene da una famiglia numerosa e, data la sua posizione sociale, Mr Collins risulta essere un compagno adatto alle sue esigenze».
   «Adatto, forse», rispose Sara, con un'espressione sofferta, «ma l’amore dovrebbe essere qualcosa di più della semplice adeguatezza. Charlotte è una ragazza intelligente, molto diverso da quel pomposo, sciocco e tronfio Mr Collins. Come può una donna accettare di sposare un uomo simile, soprattutto una persona come Charlotte?».
   «Amore…» La voce di Jane si interruppe. «Non siamo tutti uguali. Ci sono persone come Charlotte che non credono nell’amore come noi, ma si accontentano di ciò che la vita gli offre. Cerca di non giudicarli troppo duramente, perché potremmo anche sbagliare nel dare un nostro giudizio e forse un giorno, scopriremo che quest’unione li ha resi delle persone migliori e più felici». Il suo sguardo tornò alla lettera che ora era poggiata come una pesante pietra sulle sue gambe. «So che credi che Caroline abbia orchestrato questa separazione tra me e Mr Bingley, ma non riesco a concepire l’idea che sia stata capace di un tale inganno».
   «Eppure, possiamo davvero scartarla?». Sara incalzò, scrutando gli occhi di Jane. «Sono certa che Mr Bingley provi un affetto sincero per te. Non puoi negarlo».
   «E per quale motivo avrebbero cercato di allontanarlo da me?»
   «Loro possono anche desiderare qualunque cosa per la tua felicità e il tuo bene, ma quando si tratta di parentele aristocratiche, allora è tutto un altro discorso. Non permetteranno mai a una ragazza di basso livello sociale, per quanto bella e gentile sia, di unirsi in matrimonio con un gentiluomo di alto lignaggio. Faccio molta fatica a comprendere queste logiche, ma ahimè, è così».
   Jane annuì lentamente, ancora incredula della crudeltà umana. «Ecco spiegato perché nella lettera Caroline spera che suo fratello sposi Miss Darcy…» mormorò Jane. «Ma per quanto loro cerchino di tenerlo lontano da me, credo sia assai difficile ostacolare i voleri di un gentiluomo come Bingley. È sempre stato così gentile e premuroso con me, non sembrava per nulla influenzato dalle ambizioni di sua sorella o di Mr Darcy. Se mi amasse davvero, non si farebbe influenzare in questo modo dalle opinioni altrui. Comprendo le ragioni del tuo astio nei confronti di Miss Caroline, ma rimango della mia idea. So bene del tuo tentativo di rallegrare il mio umore e di rianimare le speranze di un amore oramai perduto. Ti ringrazio per questo e non lo dimenticherò mai. Sara, oramai sei come una sorella per me e le tue parole mi confortano. Ma non devi giudicare male Caroline solo per confortarmi. Non mi vergogno per essermi sbagliata, ma non intendo pensare male di nessuno di loro. Desidero ricordarli nella loro luce migliore».
   Le parole di Jane erano come un raggio di sole che brillava attraverso la nebbia; si ostinava a credere nella bontà degli altri anche di fronte a una profonda delusione. Era una forza che Sara ammirava. Si rese conto che la sua amica non voleva semplicemente dimenticare ciò che era successo con Mr Bingley, ma aveva bisogno di un po' di tempo per accettarlo e superarlo. Per questo motivo decise di non parlarne più, rispettando così i desideri di Jane.

 
error: Content is protected !!