di Barbara Mapelli
Letteralmente la parola Shabby chic” significa “trasandato elegante” e si riferisce ad arredi logorati dal tempo, ritinteggiati con colori pastello (rosa cipria, azzurro pallidi e grigio perla), bianchi avorio, crema o sbiaditi. L’aspetto finale deve essere “rovinato” e “invecchiato” cioè deve possedere ancora i segni evidenti dell’usura tipico dello scorre del tempo. Per questo motivo i mobili vecchi e logori si prestano meglio a questo stile. Nulla vieta però di utilizzare un mobile moderno (come nel mio caso) o magari laccato, ma state attenti, il prodotto finale sarà molto diverso perché le parole d’ordine per realizzare lo Shabby chic sono recupero e trasformazione. L’effetto finale dovrà essere romantico e luminoso.
Il termine Shabby chic fu coniato per la prima volta negli anni’80 nella rivista londinese “The World of Interior”. Successivamente questo stile iniziò a diffondersi in America grazie alla designer Rachel Ashwell. Nel 1989, fondò la sua società con il nome “Shabby chic” e aprì il suo primo negozio di arredamento a Santa Monica (California), riproponendo la tipologia dei mobili “invecchiati”. In pochi anni lo stile “trasandato” spopolò e si diffuse in tutti gli Stati Uniti tanto che nel 1991, Rachel aprì altre filiali: a New York, a San Francisco e successivamente anche a Londra, a Tokyo, a Kyoto e a Round Top in Texas con il suo Bed and Breakfast chiamato “The Prairie”. Sul suo sito internet potete trovare molti pezzi di arredamento tutti rigorosamente in stile Shabby chic.
C’è da dire che l’origine di questa stile d’arredamento è tutt’altro che americano, infatti nacque agli inizi del ‘900 nelle campagne inglesi, arredate con mobili usurati rimessi a nuovo e ridipinti con nuove pitture molto comuni all’epoca.
Lo Shabby chic è il risultato della perfetta fusione con lo stile provenzale, grazie al tocco di romanticismo dei tessuti floreali e dei colori pastello come la lavanda, delle atmosfere tipiche del “british" Vittoriano, dell’Art Decò, dello stile country, in cui si ritrovano molti oggetti rustici in legno, in latta e ferro battuto, e dello stile nordico svedese o gustaviano caratterizzato dall’utilizzo di mobili tinti di bianco o pastello, di orologi e pannelli dipinti con ghirlande floreali, da qualche tocco di oro e dall’utilizzo di materiali meno pregiati.
Mobile di legno o oggetto con una superficie irregolare
Carta vetrata media
Sgrassatore (meglio se acquaragia)
Candela
Pittura lavabile di due colori diversi
(scuro e chiaro)
Pennello
Cera o vernice finale trasparente opaca
Se poi volete applicare delle decorazioni vintage sul mobile in legno, vi spiego come ho fatto. Le decorazioni vanno fatte prima di passare la cera o la vernice finale.
Stampa al laser
(immagini o scritte stampate in modo speculare)
Colla vinilica